UPS¶
Premessa¶
Attualmente in varie scuole sono collegati ai server vari UPS di questo tipo, senza un setup che permetta lo spegnimento automatico in caso di una prolungata assenza di corrente elettrica.
Il setup è stato testato con collegamento USB su sistema operativo Debian Stretch (9.4 – ProxMox 5.x).
I modelli di UPS utilizzati per il test sono i seguenti:
- UPS 800 Raptor/Groups
- UPS 800 Riello
- UPS 1kVA Braga Moro
Configurazione¶
Configurazione del file /etc/nut/ups.conf
¶
Alla fine del file aggiungere:
[RIELLO]
driver = riello_usb
port = auto
ignorelb
override.battery.charge.low = 20
override.battery.runtime.low = -1
Il nome RIELLO
è una scelta come un’altra. Per i Raptor si puo
mettere RAPTOR
o qualsiasi altro nome.
Nota
Il parametro override.battery.charge.low = 20
è quello su cui si
agisce per determinare a che stato di carica far eseguire lo
shutdown al sistema operativo. Se non indicato come nell’esempio il
default è il 10% ( si potrebbe aumentare il valore per garantire uno
shutdown sicuro).
Nota
- Per RAPTOR il driver da mettere è
usbhid-ups
anzichériello_usb
- Per BRAGA MORO il driver (compatibile) è
blazer_usb
Fatta la configurazione lanciamo il comando:
# upsdrvctl start
e dovremmo ottenere qualcosa del tipo:
Network UPS Tools - UPS driver controller 2.7.2
Network UPS Tools - Device simulation and repeater driver 0.13 (2.7.2)
Configurazione del file /etc/nut/nut.conf
¶
Qui cambiamo il parametro MODE=none
in MODE=standalone
.
Fatto questo lanciamo il comando upsd
(per avviare il demone).
Dovremmo cosí ottnere qualcosa del tipo:
Network UPS Tools upsd 2.7.2
fopen /var/run/nut/upsd.pid: No such file or directory
listening on 127.0.0.1 port 3493
Connected to UPS [RIELLO]: dummy-ups-RIELLO
Nota
Nel caso che il comando dia un errore per via del fatto che c’è giá un’istanza attiva, basterá lanciare il comando:
# upsd -c reload
Verifica dello stato delle cose¶
Con il comando upsc
seguito dal nome dato all’UPS (nel file
ups.conf) possiamo monitorare lo stato dell’apparecchio. Ad esempio:
# upsc RIELLO
Possiamo per esempio vedere se l’UPS è alimentato dalla rete elettrica
(ups.status: OL
) oppure sta prendendo energia dalla batteria
(ups.status: OB DISCHRG
).
Creazione di un utente di monitoring (file /etc/nut/upsd.users
)¶
Aggiungere alla fine del file:
[monuser]
password = mypass
actions = SET
instcmds = ALL
upsmon master
Nota
Non si tratta di creare un utente sul sistema, ma solo nel file appena visto.
Facciamo quindi un reload della configurazione con:
# upsd -c reload
Creazione di una direttiva di monitoring (/etc/nut/upsmon.conf
)¶
Qui ritroviamo l’utente che abbiamo creato nel file precedente
(upsd.users
).
Alla fine del file aggiungere:
MONITOR RIELLO 1 monuser mypass master
Fatto questo, lanciare il comando upsmon
.
Ad un eventuale riavvio della macchina non dovrebbe essere necessario lanciare i vari comandi (da verificare… con un ultimo test).