Miniguide hardware

PC con requisiti particolari

PC Ultracompatto HP ProDesk 405 G6

Per l’installazione di questo PC si consiglia un kernel >= 5.11 per avere il driver ethernet RealTek r8169 aggiornato. Inoltre è necessario il pacchetto firmware-amd-graphics da buster-backports, che fornisce i driver amdgpu per la scheda grafica integrata AMD Renoir. E” stata preparata l’immagine di FUSS con kernel 5.12 fuss-10-amd64-client-k512-liquorix-20210629-img.tar che va scaricata dal repository FUSS delle immagini e copiata sul server FUSS in /srv/clonezilla/.

Anche Clonezilla, necessario per clonare FUSS sul PC, ha bisogno di un kernel >= 5.11. Ad oggi (22-07-2021) consigliamo di usare la versione alternative stable - 20210609-hirsute (o superiore), l’unica con kernel >= 5.11 copiandola su chiavetta USB in quanto attualmente la versione di clonezilla presente sui server FUSS non incorpora il driver ethernet aggiornato.

Installazione automatica con fuss-fucc

E” solo necessario aggiornare sul server FUSS i pacchetti

  • clonezilla-fuss (v. 2.6.6-15+really20210717-2)
  • fuss-fucc (v. 0.5.11)

alle versioni indicate o superiori.

Installazione manuale

Si seguano i passi indicati per installare manualmente il PC in una rete FUSS:

  • avviare il PC, premere F9 e scegliere il boot da USB;
  • nel menu di clonezilla scegliere l’opzione Clonezilla live (VGA 800x600 & to RAM;
  • cliccare Start_Clonezilla e device-image;
  • scegliere ssh_server e dhcp;
  • impostare l’IP del server e la porta 22;
  • come utente scegliere clonezilla o root;
  • la directory in cui sono memorizzate le immagini sul server è /srv/clonezilla;
  • inserire la password dell’utente clonezilla sul server FUSS;
  • scegliere a menu Beginnner seguito da restoredisk;
  • scegliere l’immagine con kernel fuss-10-amd64-client-k512-liquorix-20210629-img.tar;
  • scegliere il disco nvme0n1 da 250 GB sul quale verrà installata l’immagine di FUSS;
  • optare per lo spegnimento del PC al termine del cloning.

Si seguano infine i passi della sezione HP UEFI boot - no bootable device.

PC HP ProOne 440 G6 24 All-in-One

Per il funzionamento dell’ audio delle macchine HP ProOne 440 G6 24 All-in-One è necessario installare il pacchetto firmware-sof-signed

apt update
apt install firmware-sof-signed

A questo punto l’audio della webcam incorporata ancora non funziona e si deve seguire la seguente procedura.

  1. Il comando arecord -l consente di individuare card e dispositivo del microfono (nell` esempio qui sotto 0,7):

    root@aulamuse:~# arecord -l
    **** List of CAPTURE Hardware Devices ****
    card 0: sofhdadsp [sof-hda-dsp], device 0: HDA Analog (*) []
      Subdevices: 1/1
      Subdevice #0: subdevice #0
    card 0: sofhdadsp [sof-hda-dsp], device 1: HDA Digital (*) []
      Subdevices: 1/1
      Subdevice #0: subdevice #0
    card 0: sofhdadsp [sof-hda-dsp], device 6: DMIC (*) []
      Subdevices: 1/1
      Subdevice #0: subdevice #0
    card 0: sofhdadsp [sof-hda-dsp], device 7: DMIC16kHz (*) []
      Subdevices: 1/1
      Subdevice #0: subdevice #0
    
  2. In /etc/xdg/autostart si crei un file alsamodule.desktop che contenga:

    [Desktop Entry]
    Version=1.0
    Type=Application
    Name=alsamodule
    Comment=Carica modulo per usare audio della webcam incorporata; il device potrebbe variare e si desume dal comando  “arecord -l”
    Exec=/bin/sh -c 'sleep 1;/usr/bin/pacmd "load-module module-alsa-source device=hw:0,7"'
    Terminal=false
    StartupNotify=true
    
  3. Dopo aver riavviato, cliccando sull’icona di Pulseaudio si troverà una voce in più, Entrata, che consente di selezionare il dispositivo incorporato.

Notebook con requisiti particolari

Notebook Acer TravelMate TMP-214

Installazione immagine mediante Clonezilla

Prima di installare un’immagine di FUSS mediante Clonezilla (via PXE boot o con chiavetta USB) è necessario accedere al menu di setup del notebook con F2. Nella scheda Security impostare come prima cosa la password di Supervisor premendo Enter su Set Supervisor Password. Disabilitare poi la voce Secure Boot nella scheda Boot come mostrato nella seguente immagine:

../_images/acer-tmp214-01.jpg

Dopo aver clonato l’immagine di FUSS e riavviato il notebook, si entri nuovamente in setup con F2 riabilitando il Secure Boot.

../_images/acer-tmp214-02.jpg

Selezionare la voce Select an UEFI file as trusted for executing percorrendo le cartelle del disco HDD1: <EFI> -> <debian>.

../_images/acer-tmp214-03.jpg
../_images/acer-tmp214-04.jpg
../_images/acer-tmp214-05.jpg
../_images/acer-tmp214-06.jpg

Si scelga il file shimx64.efi premendo Enter ed inserendo nel pop-up la descrizione di questa opzione di boot, p.es. fuss10 confermando con Yes.

../_images/acer-tmp214-07.jpg
../_images/acer-tmp214-08.jpg

Al termine salvare le modifiche premendo Exit Saving Changes nella scheda Exit o semplicemente premendo F10 confermando al termine.

../_images/acer-tmp214-09.jpg

Notebook HP ProBook 430 G5

Wifi

Per il funzionamento del wifi si veda:

wireless-HP ProBook

Notebook HP ProBook 450 G5

Wireless

Per il funzionamento del wifi è necessario installare il pacchetto firmware-realtek se non già presente. Eseguire:

apt update
apt install -t stretch-backports linux-image-amd64 firmware-realtek

Video

I portatili (HP ProBook 450 G5) presentano come unica risoluzione il valore 1920x1080.

Il seguente codice aggiunge le risoluzioni del proiettore (o di un altro dispositivo di output video) al portatile (interfaccia eDP-1 ) e rende quindi possibile la specchiatura degli schermi .

for i in $(xrandr | awk '{print $1}' | grep "x")
do
if [ "$i" != "1920x1080" ]; then
xrandr --addmode eDP-1 $i
fi
done

Il codice va aggiunto allo script /etc/fuss-client/display-setup-script/setDisplayResolution che diventerà pertanto:

#!/bin/sh

for i in $(xrandr | awk '{print $1}' | grep "x")
do
if [ "$i" != "1920x1080" ]; then
xrandr --addmode eDP-1 $i
fi
done

HOSTNAME=$(/usr/bin/hostname)
autorandr --load $HOSTNAME || autorandr common || true

Una volta aggiunte le risoluzioni del proiettore, la seconda parte dello script consente la specchiatura automatica dei due dispositivi già nella finestra di login. Gli scripts inseriti in /etc/fuss-client/display-setup-script vengono infatti lanciati all’avvio di lightdm.

HP UEFI boot - no bootable device

In alcuni modelli HP recenti, bootabili solo con UEFI, dopo l’installazione dell’immagine Fuss10 il boot non va a buon fine ed all’avvio appare un messaggio del tipo:

NO BOOTABLE DEVICE

Il problema è dovuto al fatto che UEFI non riesce a trovare il file EFI automaticamente. Una soluzione può essere la seguente:

  1. Riavviare la macchina e premere il tasto per il boot manuale (in genere F9)

  2. Scegliere Boot from file e poi:

    • > PciRoot … > EFI > debian > grubx64.efi # se il Secure Boot è disabilitato
    • > PciRoot … > EFI > debian > shimx64.efi # se il Secure Boot è abilitato
  3. Dopo l’avvio del sistema aprire una sessione terminale e lanciare:

    efibootmgr
    

Il comando precedente elenca le opzioni di avvio disponibili e l’ordine di avvio, come nell’esempio seguente

BootCurrent: 0001
Timeout: 0 seconds
BootOrder:
Boot0000* Fuss10    HD(2,c8800,82000,a0d91f49-899b-46ac-8863-35f2d16774c4)File(\EFI\debian\grubx64.efi)
Boot0001* Fuss10    HD(2,c8800,82000,a0d91f49-899b-46ac-8863-35f2d16774c4)File(\EFI\debian\shimx64.efi)
Boot2001* USB Drive (UEFI)  RC
Boot2002* Internal CD/DVD ROM Drive (UEFI)  RC
  1. A questo punto si deve individuare la voce del menu con la quale siete entrati, ad es. Boot0001

  2. Settare o cambiare il boot order col comando

    efibootmgr -o 0001,0000
    
dove 0001 sono le 4 cifre che seguono “Boot”; non è necessario inserire tutte le voci, è sufficiente la prima.
  1. Nel caso si voglia visualizzare il menu all’avvio, è sufficiente allungare il Timeout a 5 secondi o più con:

    efibootmgr -t 5
    
  2. Riavviare la macchina e verificare che il sistema si avvii

Notebook Lenovo IdeaPad 120s

Introduzione

Tale notebook non è dotato di presa RJ45, pertanto per la connessione alla rete è necessario dotarsi di un adattatore USB-RJ45. Tale adattatore non viene riconosciuto dal BIOS per permettere un network boot e consentire l’avvio di un’immagine di Clonezilla da un server FUSS. E” necessario dotarsi di una chiavetta USB sulla quale va copiata preventivamente un’immagine di Clonezilla.

Modifiche al BIOS

Innanzitutto si rende necessario modificare le impostazioni del BIOS. Dopo aver acceso il notebook, premere il tasto F2 per accedere al BIOS (Phoenix SecureCore Technology Setup). Sotto la voce Security accertarsi che Secure Boot sia Disabled. Sotto la voce Boot cambiare Boot Mode in Legacy Support. Uscire salvando le modifiche con F10. Il notebook verrà riavviato.

Avvio di Clonezilla

Dopo aver inserito una chiavetta USB avviabile con un’immagine di Clonezilla (la versione usata per questa guida è la 2.5.6-22), per la scelta del dispositivo di boot, premere F12 e selezionare la voce USB HDD.

Dopo l’avvio, Clonezilla vi chiederà di selezionare la lingua dell’interfaccia ed eventualmente di cambiare il layout della tastiera da quello di default. Dopo questa prima impostazione verrà mostrata la finestra Start Clonezilla nella quale va selezionata la voce omonima.

A seguire l’opzione device-image, ssh_server e dhcp. Il notebook riceverà un indirizzo IP dal server FUSS e subito dopo si dovrà inserire l’indirizzo IP del server (p.es. 192.168.0.1), la porta (tipicamente 22), l’account dell’utente (clonezilla), la cartella sul server ove Clonezilla dovrà leggere l’immagine (tipicamente /srv/clonezilla) e la password dell’utente clonezilla.

Dopo aver inserito la password, Clonezilla chiederà la modalità di esecuzione: scegliere Beginner e poi restoredisk; verranno mostrate le immagini disponibili sul server. Scegliere un’immagine di FUSS 9 a 64bit (di dimensione inferiore a 64 GB) che avrete preventivamente caricato sul server FUSS nella cartella /srv/clonezilla. Confermare il disco di destinazione sul notebook (mmcblk1) premendo Invio. Scegliere se fare o meno un check dell’immagine prima del restore ed infine scegliere l’azione da eseguire al termine (choose, reboot o poweroff). Premere Invio e confermare con y due volte. Clonezilla provvederà a copiare l’immagine indicando il tempo necessario per concludere l’operazione.

wireless-HP ProBook

Lenovo ThinkPad P15 G2

Per la configurazione audio (output e input) si veda:

audio

Gestione e installazione di stampanti e scanner

Le stampanti di una rete FUSS vengono gestite tramite OctoNet, come descritto nella sezione Stampanti di rete della guida relativa.

Questa sezione descrive le procedure di installazione di alcuni modelli di stampanti di recente produzione e per le quali la procedura di installazione prevede passi aggiuntivi.

HP PageWide Pro 452dw

Dalla lista delle stampanti HP pubblicata su https://developers.hp.com/hp-linux-imaging-and-printing/supported_devices/index si vede che questa stampante necessita di una versione del pacchetto hplip (HP Linux Imaging and Printing) almeno uguale alla 3.16.3.

La versione di hplip presente sul server FUSS (Debian 8 «Jessie») è la 3.14.16 che non prevede questo modello di stampante. Pertanto è necessario installare hplip nella versione 3.16.11 presente nel repository jessie-backports che va prima incluso nel file /etc/apt/sources.list:

deb http://httpredir.debian.org/debian jessie-backports main contrib

Aggiornare i pacchetti del server ed installare hplip da jessie-backports:

apt update
apt -t jessie-backports install hplip

Dopo esserci collegati al server via ssh in modalità X11 Forwarding con ssh -X NOMESERVER), apriamo firefox connettendoci all’URL http://localhost:631 al quale risponde l’interfaccia web di CUPS.

Si scelga Amministrazione - Aggiungi una stampante, seguendo i passi come mostrato nei seguenti screenshot.

Si scelga innanzitutto l’opzione AppSocket/HP JetDirect premendo poi il bottone Continua.

../_images/hp-pagewide-pro-452dw-01.png

Indicare nel campo connessione socket://IP_DELLA_STAMPANTE:9100 dopo aver assegnato alla stampante un IP statico.

../_images/hp-pagewide-pro-452dw-02.png

Inserire nella schermata successiva Nome, Descrizione e Posizione della stampante ed aggiungendo il flag di condivisione.

../_images/hp-pagewide-pro-452dw-03.png

Scegliere la marca della stampante (Make)

../_images/hp-pagewide-pro-452dw-04.png

ed a seguire il modello. Si scelga HP Officejet Pro 251dw che è il nome del modello compatibile suggerito da HPLIP.

../_images/hp-pagewide-pro-452dw-05.png

Verificare che il Media size sia correttamente impostato sul formato A4

../_images/hp-pagewide-pro-452dw-06.png

ed infine, selezionando la voce Opzioni installate, indicare che il Vassoio 2 è installato e premere il bottone Imposta le opzioni predefinite.

../_images/hp-pagewide-pro-452dw-07.png

Ora la stampante è correttamente configurata. Resta l’ultimo passo che è quello di abilitare i client alla stampa, operazione che va fatta in OctoNet come descritto nella sezione dedicata.

Brother MFC-L6900DW

Scaricare sul server i due pacchetti DEB necessari (mfcl6900dwcupswrapper-3.5.1-1.deb e mfcl6900dwlpr-3.5.1-1.deb al seguente link:

Installarli con:

dpkg -i mfcl6900dw*

Dopo esserci collegati al server via ssh in modalità X11 Forwarding con ssh -X NOMESERVER), apriamo firefox connettendoci all’URL http://localhost:631 al quale risponde l’interfaccia web di CUPS. In alternativa ci colleghiamo via ssh con il server aprendo un tunnel con ssh root@NOMESERVER -L 13631:localhost:631 e apriamo firefox in sessione utente connettendoci all’URL http://localhost:13631 .

Si segue poi una procedura di installazione simile a quella della stampante HP PageWide Pro 452dw

Si scelga Amministrazione - Aggiungi una stampante.

Si scelga innanzitutto l’opzione AppSocket/HP JetDirect premendo poi il bottone Continua.

Indicare nel campo connessione socket://IP_DELLA_STAMPANTE:9100 dopo aver assegnato alla stampante un IP statico.

Inserire nella schermata successiva Nome, Descrizione e Posizione della stampante ed aggiungendo il flag di condivisione.

Scegliere la marca della stampante (Brother).

ed a seguire il modello: Brother MFCL6900DW for CUPS .

Quindi selezionare la voce Opzioni installate e confermare cliccando sul bottone Imposta le opzioni predefinite.

Infine abilitare i client alla stampa, operazione che va fatta in OctoNet come descritto nella sezione dedicata.

Scanner Epson Perfection 3490

Il seguente tutorial è stato ricavato dal link http://www.autodidacts.io/how-to-get-epson-perfection-3490-flatbed-scanner-working-on-ubuntu-linux segnalato e testato dal tecnico Paolo Baratta.

Innanzitutto, è necessario installare SANE (che sta per Scanner Access Now Easy, un popolare back-end per scanner Linux che consente di utilizzare tutti i tipi di scanner diversi con tutti i tipi di app di scansione. Puoi installarlo con il seguente comando:

sudo apt-get install sane

Crea una directory chiamata snapscan in /usr/share/sane

sudo mkdir  /usr/share/sane/snapscan/

Puoi scaricare il firmware Esfw52.bin facendo clic su http://cdn.autodidacts.io/misc/Esfw52.bin

oppure trovarlo altrove su Internet cercando il nome del file.

Sposta il file in /usr/share/sane/snapscan/Esfw52.bin

sudo mv ~/Scaricati/Esfw52.bin    /usr/share/sane/snapscan/

Cambia le autorizzazioni del file del firmware:

sudo chmod 777 /usr/share/sane/snapscan/Esfw52.bin

Apri il file di configurazione

sudo gedit /etc/sane.d/snapscan.conf

Cambia la riga in alto che dice

"firmware /usr/share/sane/snapscan/your-firmwarefile.bin"

in

"firmware /usr/share/sane/snapscan/Esfw52.bin"

Salva ed esci.

Apri /etc/default/saned (che contiene i valori predefiniti per lo script di inizializzazione saned) in un editor di testo:

sudo gedit  /etc/default/saned

e cambia la linea che dice RUN = no in RUN = yes.

Salva ed esci.

Scanner Epson Perfection V370 Photo

Installare i driver iscan-perfection-v370-bundle-2.30.4.x64 che si trovano al seguente link: https://download2.ebz.epson.net/iscan/plugin/perfection-v370/deb/x64/iscan-perfection-v370-bundle-2.30.4.x64.deb.tar.gz .

Nella directory scompattata si trova uno script install.sh che esegue l’installazione dei driver.

Seguire poi la procedura indicata per lo scanner Epson Perfection 3490 sostituendo al firmware Esfw52.bin il firmware PS1208MFG_FW_ver 1_29.bin scaricabile all’indirizzo: https://kb.epson.eu/pf/12/webfiles/Article%20ZIP%20files/PS1208MFG_FW_ver%201_29.zip .

Configurazione job accounting (contabilità processi)testato con Olivetti dCOPIA 5000MF E Kyocera TASKALFA 4053ci

Il seguente tutorial permette di configurare i PC affinché si possa stampare verso le stampanti in cui è stato configurato il Job accounting (contabilità processi).

Cosa si deve fare sulla stampante

Il Job Accounting è una funzione offerta dai due modelli di cui sopra e si attiva manualmente, tramite la tastiera della stampante oppure dalla LAN, oppure tramite l’interfaccia Web della stampante, dopo averla configurata con indirizzo IP. Una volta attivata la funzione, vanno inseriti gli account (uno per ciascun utente/reparto), costituiti ciascuno da un nome utente e da un ID (numerico). Questa operazione può eventualmente essere eseguita con un import di massa, tramite file csv (link al file contenente le istruzioni specifiche).

Cosa si deve fare sui pc

Installate il pacchetto kyodialog_4.0-1_amd64.deb contenuto nel file compresso (versione testata): Linux_8.7114_TA...xx53ci_x003 reperibile al seguente link: https://www.kyoceradocumentsolutions.de/index/serviceworld/downloadcenter.html?initial=false&search=any&searchTerm=Linux&category=driver&language=EN#

Installato il pacchetto (deb), tra le applicazioni troverete “Kyocera Print Panel”

../_images/1-logo.png

Installate la stampante tramite il tool “Impostazioni di stampa” (system-config-printer), assicurandovi di selezionare il protocollo IPP

../_images/2-stampante.png
  • Selezionate la modalità di installazione che prevede di scegliere il PPD e impostate quello fornito al seguente link: http://fuss.bz.it/utility/ppd/OLIVETTI-KYOCERA-(KPDL).ppd
  • Aprite CUPS (http://localhost:631), e nella sezione “Gestione stampanti”, sotto “Amministrazione”, cliccate sulla coda di stampa appena creata.
  • Aprite il menu a tendina “Amministrazione”, selezionate “Imposta opzioni di default” e cliccate su “Job Accounting”.
  • Aprite il menu a tendina “Contabilità processi” (Job Accounting) e selezionate 00000000
  • Cliccate su “Imposta opzioni di default” e chiudete CUPS
  • Riavviate CUPS #service cups restart

Le operazioni seguenti devono essere eseguite da ciascun utente per poter impostare il proprio id personale

  • Lanciate il tool “Kyocera Print Panel e selezionate la coda di stampa che si vuole utilizzare.
  • Cliccate su “Lavoro” (Job) e successivamente spuntate la casella corrispondente a “Contabilità processi” (Job Accounting).
  • Nel menu a tendina selezionate “Usa ID account specifico” ed inserite il vostro ID.
  • Cliccate su “OK” e chiudete il tool “Kyocera Print Panel”.

Esempio di stampa utilizzando libreoffice writer

  • Una volta prodotto/aperto il file, cliccate sull’icona stampante,
../_images/3-icona-stampante.png
  • selezionate la coda di stampa e cliccare su “Proprietà”.
../_images/4-stampante.png
  • Aperta la scheda “Proprietà”, cliccare su “Dispositivo” e nel menu “Opzione:” selezionate “Contabilità processi” (Job Accounting)
  • Nel menu “Valore attuale:” selezionare “Personalizzato” (Custom).
  • In alto, sempre sotto il menu “Valore attuale:”, si aprirà un campo vuoto nel quale andrà inserito il proprio ID.
  • Cliccare due volte su “OK” e la stampa verrà inviata con il codice ID.

Import di massa account per stampanti Kyocera e Olivetti

../_images/01-import.jpg
  • Come mostrato qui sotto, cliccate col tasto destro del mouse sulla stampante desiderata, poi su “Impostazioni di comunicazione” e inserite username: Admin ; password: Admin
../_images/02-import.png
  • Inserimanto account (ID, cognome e quota di stampa) tramite fie csv (vedi in fondo al presente tutorial come si crea il file csv)
  • Posizionate il mouse nella sezione contabilità e attivate la stampante desiderata con tasto destro, verificando che il bollino corrispondente, da rosso, diventi verde.
../_images/03-import.png
  • Cliccate col tasto destro del mouse sulla stampante desiderata e selezionate “Imposta più dispositivi account”.
../_images/04-import.png
  • Dopo aver scelto il modello di stampante, selezionate Impostazioni account, Crea da file e infine cliccate su Sfoglia per indirizzare il programma sul file *.csv .
../_images/05-import.png
../_images/06-import.png
../_images/07-import.png
  • Selezione file *.csv
  • Nella fotocopiatrice verranno creati gli account con le restrizioni scelte
../_images/08-import.png

COME SI CREA IL FILE CSV

| AccountID | AccountName | AccountSubName | PrintTotalR | PrintFullColorR | PrintSingleColorR | CopyTotalR | CopyFullColorR | CopySinglecolorR | ScanTotalR | ScanOtherR | FAXTransmissionR | FAXTransmissionPortR |

(Modello tabella LibreOffice Calc)

  • Bisogna partire da una tabella di Libreoffice Calc, corrispondente al modello che vedete sopra. La tabella dovrà contenere gli stessi 13 campi, con i rispettivi nomi, inseriti nella stessa posizione. Il file *.csv deve essere prodotto scegliendo il formato DOS, con i separatori , . (punto e virgola).

Utilizzare il lettore per la tessera sanitaria o CNS/CPS (Carta Nazionale/Provinciale dei Servizi)

L’attuale distribuzione FUSS incorpora già i pacchetti necessari per il funzionamento del lettore della tessera sanitaria o CPS/CNS fornito dalla Provincia Autonoma di Bolzano. Tali pacchetti, a titolo informativo, sono:

pcscd libccid opensc pcsc-tools

Per autenticarsi nei siti Web per mezzo della tessera sanitaria bisogna impostare (una sola volta) Firefox per l’utilizzo della libreria OpenSC secondo la seguente procedura.

  1. Aprire Firefox e andare in Menu -> Preferenze -> Privacy e Sicurezza; in fondo alla pagina, sotto la voce Certificati cliccare il bottone Dispositivi di sicurezza;
  2. Cliccare il pulsante Carica;
  3. Fornire nel campo Nome Modulo una descrizione, ad esempio «Carta Nazionale dei Servizi»;
  4. Per finire impostare il Nome file modulo cliccando su Sfoglia, cercando e selezionando la libreria opensc-pkcs11.so nei seguenti percorsi:
    • per le distribuzioni a 64 bit: /usr/lib/x86_64-linux-gnu/opensc-pkcs11.so;
    • per le distribuzioni a 32 bit: /usr/lib/i386-linux-gnu/opensc-pkcs11.so.

Installazione lettore Carta identità elettronica

Premessa

Il lettore NFC USB utilizzato per redigere la presente guida è il modello ACR122U USB NFC Reader dell’azienda Advanced Card Systems Ltd (https://www.acs.com.hk/en/products/3/acr122u-usb-nfc-reader/) ed è compatibile con i principali sistemi operativi (Linux, MacOS, Windows, Android) con un costo che si aggira attorno ai 40 €.

../_images/Lettore-CIE.png

Installazione

  1. Avviare Firefox e accedere alla sezione Impostazioni del browser:
../_images/Impostazioni_firefox.png
  1. Selezionare la scheda Privacy e Sicurezza
../_images/PrivacyeSicurezza.png
  1. Cliccare su Dispositivi di sicurezza
../_images/Carica_modulo.png
  1. Cliccare su Carica e inserire le seguenti informazioni:
    • Nome modulo: CIE PKI
    • Nome file modulo: /usr/local/lib/libcie-pkcs11.so

Nota

Per fare in modo che il lettore venga letto correttamente, è necessario che il lettore sia collegato prima dell’avvio di Firefox (in caso contrario non viene avviato il servizio pcscd).

  1. Per l’utilizzo del lettore si consulti la guida utente al link:

Modificare il tipo di disco del FUSS Server

Questa modifica ha senso soltanto se lo storage per i dischi è di tipo LVM-thin, qualora si stia usando uno storage di tipo LVM semplice la procedura è inutile.

Se si è installato il FUSS server o una qualunque altra macchina virtuale indicando come tipologia dell’hardware del disco VirtIO o VirtIO block (dispositivo a blocchi virtuale) non sarà possibile possibile utilizzare il comando fstrim per liberare l’occupazione di spazio disco da LVM. Questa infatti è realizzata soltanto se disponibile il comando SCSI discard, che è supportato solo dalla tipologia di disco VirtIO SCSI che è il default con Proxmox 5.

Per effettuare il cambiamento occorre spegnere la macchina, se il suo identificativo è 100 questo si fa a riga di comando con qm shutdown 100 dopo di che si dovrà modificare manualmente il relativo file di configurazione che è /etc/pve/qemu-server/100.conf. L’operazione deve essere effettuata a macchina spenta.

Nel caso si sia configurata la macchina inizialmente con VirtIO block il contenuto del file avrà come configurazione per l’identificazione del disco qualcosa del tipo:

...
bootdisk: virtio0
...
virtio0: local-lvm:vm-100-disk-0,size=32G
...

e comparirà nell’interfaccia web (selezionando la macchina e poi il menù hardware) indicato come in figura:

../_images/virtio-block-disk.png

Per poter riconfigurare la macchina per l’uso di VirtIO SCSI occorre anzitutto sostituire virtio0 con scsi0 (si sta facendo l’ipotesi di un solo disco virtuale, se sono più di uno l’operazione andrà ripetuta per tutti, indicando con bootdisk quale deve essere usato come disco di avvio); inoltre deve essere indicato il tipo di supporto SCSI con scsihw (se non presente).

In sostanza il file di configurazione dovrà essere modificato per contenere qualcosa del tipo:

...
bootdisk: scsi0
...
scsihw: virtio-scsi-pci
...
scsi0: local-lvm:vm-100-disk-0,size=32G
...

Per precauzione comunque si tenga una copia dell’originale, in questo modo si potrà tornare indietro in qualunque momento semplicemente ricopiando indietro la copia e ripristinando il contenuto precedente.

Una volta eseguite le modifiche nell’interfaccia web il disco verrà mostrato nella sezione hardware della macchina virtuale come:

../_images/virtio-scsi-disk.png

e selezionandolo si potrà attivare l’uso del comando discard, con:

../_images/virtio-scsi-disk-discard.png

questa ultima operazione comunque si può effettuare anche direttamente in fase di modifica, utilizzando come specificazione del disco:

scsi0: local-lvm:vm-100-disk-0,discard=on,size=32G

invece del valore precedente. A questo punto una volta riavviato il server si potrà utilizzare fstrim.

UPS

Premessa

Attualmente in varie scuole sono collegati ai server vari UPS di questo tipo, senza un setup che permetta lo spegnimento automatico in caso di una prolungata assenza di corrente elettrica.

Il setup è stato testato con collegamento USB su sistema operativo Debian Stretch (9.4 – ProxMox 5.x).

I modelli di UPS utilizzati per il test sono i seguenti:

  • UPS 800 Raptor/Groups
    ../_images/ups-raptor-groups-800.jpg
  • UPS 800 Riello
    ../_images/ups-riello-800.png
  • UPS 1kVA Braga Moro
    ../_images/ups-braga-moro-1kVA.png

Configurazione

Installazione del programma nut (Network UPS Tools)

Lanciare il comando:

# apt install nut

Configurazione del file /etc/nut/ups.conf

Alla fine del file aggiungere:

[RIELLO]
   driver = riello_usb
   port = auto
   ignorelb
   override.battery.charge.low = 20
   override.battery.runtime.low = -1

Il nome RIELLO è una scelta come un’altra. Per i Raptor si puo mettere RAPTOR o qualsiasi altro nome.

Nota

Il parametro override.battery.charge.low = 20 è quello su cui si agisce per determinare a che stato di carica far eseguire lo shutdown al sistema operativo. Se non indicato come nell’esempio il default è il 10% ( si potrebbe aumentare il valore per garantire uno shutdown sicuro).

Nota

  • Per RAPTOR il driver da mettere è usbhid-ups anziché riello_usb
  • Per BRAGA MORO il driver (compatibile) è blazer_usb

Fatta la configurazione lanciamo il comando:

#  upsdrvctl start

e dovremmo ottenere qualcosa del tipo:

Network UPS Tools - UPS driver controller 2.7.2
Network UPS Tools - Device simulation and repeater driver 0.13 (2.7.2)

Configurazione del file /etc/nut/upsd.conf

Qui scommentiamo la riga:

LISTEN 127.0.0.1 3493

Configurazione del file /etc/nut/nut.conf

Qui cambiamo il parametro MODE=none in MODE=standalone.

Fatto questo lanciamo il comando upsd (per avviare il demone). Dovremmo cosí ottnere qualcosa del tipo:

Network UPS Tools upsd 2.7.2
fopen /var/run/nut/upsd.pid: No such file or directory
listening on 127.0.0.1 port 3493
Connected to UPS [RIELLO]: dummy-ups-RIELLO

Nota

Nel caso che il comando dia un errore per via del fatto che c’è giá un’istanza attiva, basterá lanciare il comando:

# upsd -c reload

Verifica dello stato delle cose

Con il comando upsc seguito dal nome dato all’UPS (nel file ups.conf) possiamo monitorare lo stato dell’apparecchio. Ad esempio:

# upsc RIELLO

Possiamo per esempio vedere se l’UPS è alimentato dalla rete elettrica (ups.status: OL) oppure sta prendendo energia dalla batteria (ups.status: OB DISCHRG).

Creazione di un utente di monitoring (file /etc/nut/upsd.users)

Aggiungere alla fine del file:

[monuser]
    password = mypass
    actions = SET
    instcmds = ALL
    upsmon master

Nota

Non si tratta di creare un utente sul sistema, ma solo nel file appena visto.

Facciamo quindi un reload della configurazione con:

# upsd -c reload

Creazione di una direttiva di monitoring (/etc/nut/upsmon.conf)

Qui ritroviamo l’utente che abbiamo creato nel file precedente (upsd.users).

Alla fine del file aggiungere:

MONITOR RIELLO 1 monuser mypass master

Fatto questo, lanciare il comando upsmon.

Ad un eventuale riavvio della macchina non dovrebbe essere necessario lanciare i vari comandi (da verificare… con un ultimo test).

LIM e videoproiettori interattivi

Al termine della configurazione di ciascun modello, eseguire all’occorrenza una calibrazione come indicato nella sezione omonima.

Riguardo all’utilizzo delle stesse, per una questione di uniformità nelle diverse scuole, si conviene di utilizzare il software OpenBoard e non prodotti proprietari forniti in dotazione con le stesse LIM.

Lavagne SMART BOARD

SMART Board 480

In via di elaborazione

SMART Board M600 (con proiettore Epson EB-475W)

In via di elaborazione

SMART Board SB680

Per questo modello si seguano i seguenti passi:

  • installare il pacchetto xserver-xorg-input-evdev:

    apt install xserver-xorg-input-evdev
    
  • ridenominare il file /usr/share/X11/xorg.conf.d/10-evdev.conf aumentando il prefisso numerico in modo tale che sia superiore a 40 (quello del file 40-libinput.conf):

    mv /usr/share/X11/xorg.conf.d/10-evdev.conf /usr/share/X11/xorg.conf.d/90-evdev.conf
    

Se il computer collegato alla LIM è un notebook, nel file /usr/share/X11/xorg.conf.d/90-evdev.conf commentare la sezione «touchpad» lasciandola gestire a libinput.

  • riavviare l’X server:

    systemctl restart lightdm
    

Se necessario, procedere alla calibrazione della lavagna come illustrato di seguito.

SMART Board 800 (con proiettore Epson EB-570)

Seguire gli stessi passi indicati per la LIM SMART Board SB680 .

Hitachi

https://github.com/mmuman/starboard-lsadrv (Il makefile è da rivedere per i kernel usati da Debian «stretch»)

Hitachi Starboard FXT77

In via di elaborazione

Epson

Non richiedono software aggiuntivo per la gestione dell’input. Deve essere configurato correttamente il proiettore dal suo Menu. I proiettori interattivi Epson EB595 Wi ed EB695 Wi permettono l’interattività attraverso: - apposite penne in dotazione (pen) basate su tecnologia a infrarossi - tocco con le dita (finger touch) basato su tecnologia laser

../_images/fig1.jpg

Per attivare la funzionalità penna interattiva bisogna selezionare:

../_images/fig2.jpg
  • Selezionare l’impostazione Modo Funzion. Penna e premere il tasto [Enter].
  • Selezionare Modalità Ubuntu e uscire.

Per attivare la funzionalità finger touch bisogna selezionare:

../_images/fig3.jpg
  • Selezionare Imp. unità di tocco e premere il tasto [Enter].
  • Selezionare Alimentazione e premere il tasto [Enter].
  • Selezionare On e uscire.
../_images/fig4.jpg

Effettuare una calibrazione se necessario. Per questa e altre configurazioni che dovessero essere necessarie consultare il manuale:

Monitor Samsung

Samsung DM65E-BR non richiede software aggiuntivo per gestire il touchscreen.

QOMO QWB100WS-PS

Per questo modello si seguano gli stessi passi indicati per la LIM SMART Board SB680 . Se necessario, procedere alla calibrazione della lavagna come illustrato di seguito.

NOTA: NON usare più i vecchi driver che erano scaricabili da:

oppure da

Calibrazione

Se non presente, installare il pacchetto xinput-calibrator Lanciare come root l’applicativo:

xinput_calibrator --list

ed annotarsi l’ID (numerico) del proprio dispositivo di input (lavagna). Importante individuare correttamente il device poiché potrebbero esserci altri dispositivi di input (p.es. touchpad del notebook). Lanciare poi di nuovo il comando xinput_calibrator con i seguenti parametri:

xinput_calibrator --output-filename /usr/share/X11/xorg.conf.d/99-calibration.conf --device ID-DELLA-LAVAGNA

e procedere alla calibrazione. Al termine della calibrazione verrà scritto il file sopra indicato il quale conterrà una configurazione analoga alla seguente:

Section "InputClass"
    Identifier    "calibration"
    MatchProduct    "EPSON EPSON EPSON 695Wi/695WT"
    Option    "Calibration"    "55 32624 -10 32331"
    Option    "SwapAxes"    "0"
EndSection

In caso di misclick detection durante la calibrazione, ridurre l’area di proiezione sulla lavagna e rilanciare il comando di calibrazione. Riavviare infine l’X server:

systemctl restart lightdm

Come ottenere una specchiatura ottimale di due device video collegati allo stesso pc

Nota

Dalla distribuzione Fuss 10 la configurazione del server grafico Xserver non è più affidata al file xorg.conf che veniva inserito nella cartella /etc/X11/.

L’ultimo fuss-client installa su tutte le macchine il pacchetto autorandr ed uno script arandr-setup che è stato messo in /usr/sbin.

In molti casi autorandr è in grado di individuare automaticamente la specchiatura ottimale. Nel caso non vi riesca o si voglia ottenere una coppia di risoluzioni personalizzata si deve procedere nel seguente modo.

Solo sulle macchine collegate a proiettori/LIM/monitor per le quali si desidera, oppure è necessaria, una soluzione «personalizzata»:

  1. ci si logga come root
  2. si lancia lo script arandr-setup
  3. si sceglie la risoluzione migliore «specchiata» su entrambi gli schermi

Il contenuto dello script arandr-setup è il seguente:

#!/bin/bash
arandr
autorandr --save $HOSTNAME
mkdir -p /etc/xdg/autorandr/
cp -r /root/.config/autorandr/$HOSTNAME /etc/xdg/autorandr/

Lo script permette di creare una configurazione video «personalizzata», condivisa da tutti gli utenti. Se necessario, può essere successivamente modificata rilanciando lo stesso script.

Riavviare il PC e verificare che la risoluzione sia quella scelta:
  • sia prima del login
  • sia dopo il login

Per evitare interferenze da parte di eventuali configurazioni fatte via xfce4-display-settings e salvate in ~/.config/xfce4/xfconf/xfce-perchannel-xml/displays.xml, lato server è stato previsto un cron-job /etc/cron.d/home-cleanup per la cancellazione periodica di displays.xml agli utenti.